Rio 2016. Giombini/Menegatti cedono 2-0 e chiudono al nono posto

Pubblicato il

Ross / Walsh Jennings - Giombini/Menegatti 2-0 (21-10, 21-16)
Arbitri: Satomi (JPN), Panaseri (THA) 
Durata set: 17’, 19’ 
Spettatori: 8599
Ross/Walsh Jennings: a 2 bs 1 mv 2 et 5
Giombini/Menegatti: a 1 bs 3 mv 1 et 9

Rio de Janeiro. Si ferma agli ottavi di finale (e un nono posto) l’avventura di Marta Menegatti e Laura Giombini ai Giochi Olimpici.  Le ragazze di Lissandro sono state battute    2-0 (21-10, 21-16) dalle statunitensi Ross / Walsh Jennings al termine di una gara giocata comunque senza troppi timori reverenziali nei confronti di due tra le più forti atlete al mondo.  
Nel primo set le azzurre non hanno demeritato giocando con grinta e coraggio contro delle avversarie che hanno scritto la storia della disciplina (Walsh tre ori olimpici, Ross argento a Londra). Nelle fasi iniziali sembravano poter reggere il confronto ma con il passare dei minuti i valori sono emersi con le statunitensi che hanno finito per chiudere 21-10 in loro favore. Simile l’andamento del secondo parziale con le atlete a stelle e strisce decise a non lasciare alle azzurre troppe chance con il chiaro intento di chiudere velocemente la pratica. Menegatti e Giombini hanno provato a controbattere, ma alla fine hanno dovuto cedere, con onore alle avversarie. 
MARTA MENEGATTI: “Io penso che dobbiamo essere orgogliose di quello che siamo riuscite a fare nonostante le mille difficoltà e vicissitudini. Sono davvero fiera di Laura, è stata catapultata in una situazione difficilissima, ma nonostante questo ha affrontato il tutto con professionalità e serenità dando prova di essere una grande atleta. Ha lottato assieme a me come una guerriera. Loro non hanno bisogno di presentazioni, noi abbiamo provato a dare tutto quello che avevamo ma non è bastato”. 
LAURA GIOMBINI: “E’ stata l’emozione più grande della mia vita; a poco istanti dalla fine della partita chiaramente brucia aver perso, ma posso dire che essere stata qui per me è stato un grande onore. Giocare poi al fianco di una campionessa come Marta è per me motivo di orgoglio. E’ stata un’esperienza unica che porterò con me per sempre.”