
Roma. Apprestiamoci a vivere un Campionato del Mondo indimenticabile, che grazie ad una formula innovativa, che ci piace definire intrigante, porterà metà delle partecipanti, tutte le squadre più forti, a rimanere in corsa per la vittoria e le medaglie sino alla vigilia delle semifinali. Una formula che punta sulla varietà e sulla qualità delle sfide e non sulla quantità come usato nel recente passato e nel prossimo Mondiale femminile, in cui per vedere in campo il più possibile certe formazioni si giocano molte partite sterili, che poco valore avranno per la classifica finale. Una formula proposta ed approvata dalla Fivb.
Prima ancora di spiegarla, è giusto sottolineare che nella pallavolo dei nostri giorni non c’è nulla di scontato, che le sorprese sono all’ordine del giorno e che ogni sestetto dovrà sudarsi le sue vittorie e con mini gironi (quelli che caratterizzano la seconda e la terza fase) non sarà possibile fare nessun “giochino”, come è accaduto in passato in grandissime manifestazioni, che hanno costretto la Federazione Internazionale a cambiare la storica discriminante del quoziente set per sostituirla con la più difficilmente calcolabile del quoziente punti.
Prima fase - Il torneo come è stato detto più volte vedrà in campo 24 squadre. Si parte con sei gironi di quattro squadre, le prime tre classificate di ogni pool accedono alla fase successiva.
Seconda fase – Le 18 squadre rimaste in lizza vengono suddivise in 6 pool da 3, le prime due di ogni raggruppamento passano alla terza.
Terza fase – Il Mondiale entra nel vivo con la disputa di una sorta di quarti di finale allargati. Le 12 squadre sono divise in quattro gironi da tre. Le prime si qualificano per le finali che assegnano le medaglie, le seconde per i piazzamenti dal 5 all’8, le terze per quelli dal 9 al 12.
Fase finale – Classiche semifinali incrociate per i piazzamenti. E poi le finali per le medaglie ed i piazzamenti.