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PALLAVOLO COMUNICATO FEDERALE DEL 4 settembre 2021 a cura dell’ufficio stampa Fipav |
Europeo Femminile 2021: l’Italia è Oro!!!
Belgrado. E’ oro!!!! Davanti ai 20mila 565 spettatori della Stark Arena di Belgrado l’Italia supera 3-1 la Serbia, avversaria più ostica nele ultime competizioni internazionali, (24-26, 25-22, 25-19, 25-11) e conquista il primo posto alla 32esima edizione del Campionato Europeo Femminile. A 12 anni di distanza dall’ultima finale disputata nel torneo continentale e dall’ultimo oro le azzurre sono riuscite nell’impresa e sono tornate sul gradino più alto del podio. Mvp del torneo continentale l’opposta azzurra Paola Egonu.
CRONACA - Come avvenuto nei match precedenti, anche per l’avvio della finale, il ct Davide Mazzanti sceglie il consolidato sestetto azzurro composto da Orro ed Egonu in diagonale, dalle schiacciatrici Sylla e Pietrini, Chirichella e Danesi al centro e dal libero De Gennaro. Per la Serbia il ct Zoran Terzic si affida alla diagonale Ognjenovic-Boskovic, alle schiacciatrici Lazovic e Milenkovic, alle centrali Mina Popovic e Rasic, e al libero Silvija Popovic. Lunga e combattuta fase di studio tra le due formazioni nell’avvio del primo set (9-9). Sylla, Egonu (ace) e Pietrini piazzano il break che porta l’Italia sul +2 (10-12), ma le avversarie si riportano in parità e sorpassano (15-12). Pronta la reazione azzurra, supportata da due ace consecutivi di Sylla, e grazie al break messo a segno l’Italia torna avanti (15-16). Si torna a lottare punto a punto (20-20), la Serbia allunga nel finale (22-20), Sylla riagguanta la parità (24-24) ma sono Boskovic e compagne a chiudere a proprio favore il primo set (26-24). In avvio di seconda frazione è ancora Sylla a finalizzare il buon gioco azzurro (0-3). La Serbia fatica a tenere il passo delle ragazze del ct Mazzanti (5-7) che, ad ogni tentativo di recupero della formazione di casa (7-7), rispondono prontamente (8-10) e mantengono le distanze (11-13). Nella serratissima lotta in campo l’Italia continua a mantenersi un passo più avanti delle serbe (17-18). Nel finale di set la Serbia riesce a ristabilire l’equilibrio (20-20) e a passare in vantaggio (22-20). Con determinazione le azzurre sfruttano gli errori avversari, l’attacco vincente di Pietrini e con Danesi a segno piazzano il break che vale la vittoria del secondo set (22-25). E’ Mina Popovic a spingere avanti la Serbia in avvio di quarta frazione (3-0). La formazione di casa continua a mantenersi in vantaggio (6-3). Sull’8-4 il ct Mazzanti opta per il cambio in regia: fuori Orro, dentro Malinov. Boscovic e compagne continuano a mantenersi avanti (11-7), ma la progressione delle azzurre è continua: Danesi a segno e l’Italia è a -1 (11-10), Sylla firma la parità (12-12) e un ace di Pietrini vale il sorpasso (12-13). Ora sono le azzurre a dettare il ritmo e con un buon gioco corale arrivano sul +4 (16-20). La Serbia si disunisce (17-23) e l’Italia si porta in vantaggio nel conto set (19-25). Regia azzurra affidata a Malinov anche nella quarta frazione. Le azzurre aggrediscono il match e con facilità si portano sull’1-5 e il ct Terzic chiama time out. La Serbia non riesce a reagire al ritmo azzurro e Sylla e compagne sono inarrestabili (3-9). L’Italia continua con determinazione a macinare buon gioco e punti (5-13). Il set diventa un lungo monologo azzurro (8-20) fino all’oro finale (11-25).
DAVIDE MAZZANTI: "È un trionfo bellissimo per tanti motivi, non sto qui a elencarli perché sono davvero tanti. Sono contentissimo per le ragazze, ce l'hanno messa tutta per andarsi a prendere la medaglia d'Oro e il risultato di questa sera è il giusto premio per come sono state in campo, per come hanno sofferto e per la capacità di ritrovare le sensazioni giuste. Sono molto felice per tutto il nostro movimento pallavolistico, perché quando la nazionale vince a beneficiarne è tutto il movimento, così come era stato per la medaglia d'Argento al Mondiale 2018. Ne avevamo bisogno un po' tutti, sia noi da dentro, che il mondo della pallavolo italiana. La sensazione più bella è stata vedere la squadra nel quarto set esprimere tutto il proprio talento. Era un po' di tempo che non vedevo le ragazze farlo: bello vincere, ma ancora di più nella maniera che l'abbiamo fatto”. GIUSEPPE MANFREDI, PRESIDENTE FIPAV: “E’ una gioia incredibile, sono davvero al settimo cielo. Una medaglia vinta con pieno merito dalle ragazze che hanno dimostrato di essere una grandissima squadra giocando una rassegna continentale eccezionale. In questo momento per me è difficile riuscire a esprimere ciò che provo, ma ci tengo a dire che questa medaglia d’oro ripaga di tanti sacrifici un gruppo eccezionale, ma è anche motivo d’orgoglio per il nostro intero movimento che, sono sicuro, starà festeggiando insieme a noi. Ho da poco sentito telefonicamente il presidente Malagò che ci ha tenuto a complimentarsi e questo naturalmente per noi è molto importante perché abbiamo sempre sentito la vicinanza del CONI con il quale siamo in piena sintonia. Permettetemi di complimentarmi con tutte le ragazze, eccezionali in questa loro impresa, e naturalmente il CT Davide Mazzanti e tutto il suo staff. Dopo i Giochi Olimpici ho dichiarato a più riprese che le valutazioni vanno sempre fatte a fine stagione e, ora, i fatti mi hanno dato ragione; non è corretto fare processi a metà del percorso. E’ giusto che Davide, lo staff e le nostre ragazze possano ora festeggiare una medaglia d’oro davvero eccezionale”.
SERBIA-ITALIA 1-3 (26-24, 22-25, 19-25, 11-25) SERBIA: Rasic 12, Ognjenovic 3, Lazovic 2, Popovic 13, Boskovic 20, Milenkovic 4. Popovic (L). Busa. N.e: Caric, Mirkovic, Veljkovic, Bjelica, Blagojevic (L), Kocic. All. Terzic Note: 20mila 565 spettatori Serbia: 1 a, 12 bs, 11 m, 22 et. Le medaglie all’Europeo dell’Italia I piazzamenti dell’Italia
L’albo d’oro degli Europei 1949 Praga - U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia 1950 Sofia - U.R.S.S., Polonia, Cecoslovacchia 1951 Parigi - U.R.S.S., Polonia, Jugoslavia 1955 Bucarest - Cecoslovacchia, U.R.S.S., Polonia 1958 Praga - U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia 1963 Costanza - U.R.S.S., Polonia, Romania 1967 Smirne - U.R.S.S., Polonia, Cecoslovacchia 1971 Reggio nell'Emilia - U.R.S.S., Cecoslovacchia, Polonia 1975 Belgrado - U.R.S.S., Ungheria, Germania Est 1977 Tampere - U.R.S.S., Germania Est, Ungheria 1979 Lione - U.R.S.S., Germania Est, Bulgaria 1981 Sofia - Bulgaria, Unione Sovietica, Ungheria 1983 Rostock - Germania Est, U.R.S.S., Ungheria 1985 Arnhem - U.R.S.S., Germania Est, Olanda 1987 Gand - Germania Est, U.R.S.S., Cecoslovacchia 1989 Stoccarda - U.R.S.S., Germania Est, Italia 1991 Roma - U.R.S.S., Olanda, Germania 1993 Brno - Russia, Cecoslovacchia, Ucraina 1995 Arnhem - Olanda, Croazia, Russia 1997 Brno - Russia, Croazia, Rep.Ceca 1999 Roma - Russia, Croazia, Italia 2001 Varna - Russia, Italia, Bulgaria 2003 Ankara - Polonia, Turchia, Germania 2005 Zagabria - Polonia, Italia, Russia 2007 Lussemburgo - Italia, Serbia, Russia 2009 Lodz - Italia, Olanda, Polonia 2011 Belgrado - Serbia, Germania, Turchia 2013 Berlino - Russia, Germania, Belgio 2015 Rotterdam - Russia, Olanda, Serbia 2017 Baku - Serbia, Olanda, Turchia 2019 Ankara – Serbia, Turchia, Italia 2021 Belgrado – Italia, Serbia, Turchia
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