Verso il Mondiale. Tofoli ambasciatore delle Marche

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Il Mondiale è dietro l’angolo. Scatta sabato la 17a edizione della rassegna iridata, seconda nella storia ospitata dall’Italia, con le Marche sede di due gironi da giovedì della prossima settimana. L’attesa sale, la rincorsa organizzativa è ormai al culmine. E chi meglio di Paolo Tofoli può raccontare cosa ci aspetta: fermano di nascita e fanese di adozione, autentico ambasciatore de "Le Marche del Volley", nel week-end ha partecipato alla Notte Bianca di Ancona, occasione privilegiata per riportare alla mente ricordi indelebili. Giusto vent’anni fa, il 28 ottobre 1990, a Rio de Janeiro, in un “Maracanazinho” ancora stordito dalla corrida con gli azzurri, Tofoli alzava la prima, storica coppa del mondo italiana. Il bis mondiale sarebbe arrivato quattro anni dopo in Grecia. "Ho vissuto delle esperienze bellissime – racconta il palleggiatore dalle mani d’oro, 342 partite in Nazionale, 27 medaglie in competizioni internazionali, di cui 17 d’oro – ho vinto tanto ma non l’oro olimpico, che sarebbe stato il coronamento alla mia carriera in azzurro. Vincere un campionato del Mondo è qualcosa di unico: ci vogliono sacrifici, ci vuole bravura, anche un pizzico di fortuna che significa arrivare in forma al momento giusto". Le Marche sono sempre state il filo conduttore nella vita di Paolo Tofoli: vi è tornato da allenatore, ma in fondo non se n’è mai andato. “Sono cresciuto qui e qui mi piacerebbe fare cose importanti, stavolta da allenatore (da quest’anno guida le tricolori di Pesaro)”. Intanto è l’ideale testimonial del mondiale che sbarcherà al Palarossini. “Ancona e le Marche hanno una grande tradizione e questo Mondiale è il giusto riconoscimento ad una regione che ha sempre espresso valori importanti e lanciato allenatori, giocatori, arbitri e dirigenti sui massimi palcoscenici internazionali. Vedremo una pallavolo di grande livello: è una seconda fase e da Ancona passeranno squadre accreditate al successo finale, come gli Stati Uniti, Brasile o Cuba, Polonia o Serbia. La pallavolo è molto cambiata: ogni periodo ha la sua regina. C’è stata l’epopea della Russia, degli Stati Uniti, la nostra, adesso è il tempo del Brasile. I verdeoro se la giocheranno con la Russia, la Bulgaria, la stessa Polonia campione d’Europa in carica. L’Italia? E’ lì con le altre, magari stavolta nelle vesti di outsider. E’ una nazionale molto cambiata, ma la speranza è di riuscire ad ottenere un buon risultato”. Di desiderio, Paolo Tofoli, ne ha soprattutto uno: “Vedere il PalaRossini sempre pieno. E’ bello giocare un Mondiale, è altrettanto bello esserci. Quello che stiamo per vivere sarà uno straordinario avvenimento, una grande opportunità non soltanto per le Marche della pallavolo”.