
Mar del Plata. Nella giovane Italia che attende il suo esordio nella Final Six (giovedì ore 2 italiane contro la Bulgaria diretta RaiSport 1) di World League, c’e' chi conosce perfettamente la localita' argentina dove quattordici anni fa gli Azzurri allora allenati da Andrea Anastasi vinsero la manifestazione per la settima volta. Andrea Giani, che oggi fa parte dello staff della Nazionale italiana, era tra quei giocatori che in finale ebbero la meglio su Cuba: “Sono passati tanti anni da allora, - ha dichiarato Giani - anche se alcune cose sono rimaste le stesse, parlo dell’impianto di gioco, dell’albergo; insomma mi sembra di vivere un déjà vu, ma chiaramente la situazione è molto diversa. All’epoca arrivammo qui da campioni del mondo con nuovo tecnico e con una squadra completamente rinnovata; insomma il progetto tecnico era pieno di incognite, ma la cosa non ci impedì di conquistare una grande vittoria. Ricordo che fu una manifestazione molto dura, io ebbi un problema al ginocchio e praticamente giocai solo la finale. In campo scesero ragazzi come Fei, Mastrangelo, Vermiglio, Rosalba; insomma un gruppo di atleti nuovi e molto interessanti, il tecnico lasciò a casa i veterani per vedere cosa erano in grado di fare quegli atleti e alla fine i fatti gli diedero ragione”. Qualche similitudine tra quel gruppo e questo però c’è: “Sì, anche qui c’è stato un rinnovamento dopo il ciclo olimpico. Sarà interessante vedere come i nostri sapranno confrontarsi con campioni di assoluto valore presenti qui. Al di là di quelli che saranno gli aspetti tecnico-tattici conteranno le emozioni, perché quelle, anche se gli anni passano, sono un elemento fondamentale nello sport”. L’Italia che si è presentata in Argentina è una squadra giovane, con un’età media di 25 anni, della quale fanno parte quattro ragazzi che hanno maturato esperienza nel Club Italia – Fedrizzi, Lanza, Mazzone, Vettori – due dei quali (Lanza e Mazzone), insieme a Marco Falaschi, hanno vinto la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo proprio con Giani in panchina: “Berruto ha fatto delle scelte valutando sia i ragazzi impegnati nella World League, sia quelli che sono stati con me in Turchia; una soluzione che poteva essere preventivabile alla vigilia, dato che il progetto è unico e condiviso; ora siamo qui con delle ambizioni perché è giusto avere sempre chiari gli obiettivi che ci siamo posti ad inizio stagione”. Giani racconta poi del suo modo di relazionarsi con i ragazzi dei quali comprende le sensazioni avendole provate sulla propria pelle: “Cerco solo di dare dei consigli perché so cosa passa per la testa in questi momenti; mi permetto di dare delle dritte e di indirizzarli quando posso, ma poi devono essere loro ad assimilarle e farle proprie; il compito più difficile spetta proprio ai ragazzi”. L’assistente allenatore conclude poi parlando della squadra: “Il valore è notevole, il gruppo ha un grosso potenziale, ma per vincere, il solo talento a volte non basta. Ci vuole abnegazione, voglia di arrivare e soprattutto l’idea di condividere un progetto; cosa che nel nostro sport è fondamentale se si vuole arrivare in alto e noi vogliamo farlo”.
Le interviste: Andrea Giani, Luca Vettori e Michele Fedrizzi, Daniele Mazzone e Filippo Lanza