
Firenze. Il conto alla rovescia sta per finire, domani scatta la Final Six della World League, che torna in Italia per la sesta volta, dopo 10 anni di assenza. In campo il meglio della pallavolo maschile mondiale, in rappresentanza (ed è la prima volta) di ben cinque continenti: Italia e Russia per l'Europa, Iran per l'Asia, Stati uniti per il Nordamerica, il Brasile per il Sudamerica e l'Australia per l'Oceania.
Gli Azzurri di Mauro Berruto che si presentano al via con malcelate ambizioni di scalare il più possibile il podio sono inseriti in un raggruppamento con Stati Uniti e Australia: i primi avversari ostici e tradizionali, i secondi novità assoluta e imprevista, ma comunque squadra da rispettare per quello che ha fatto vedere (anche a spese del sestetto tricolore) nell'ultima Olimpiade a Londra 2012.
L'Italia arriva a questo appuntamento con la soddisfazione di aver vinto il suo raggruppamento, anche se aveva già in tasca la qualificazione, garantita dall'organizzazione della Final Six. La prima parte del torneo di Birarelli e compagni è stata eccellente, soprattutto grazie ad un bellissimo gioco. Nella seconda metà della fase intercontinentale il gruppo azzurro ha lavorato pensando a queste giornate fiorentine, alternando qualche giorno di riposo a pesanti sedute di allenamento.
Nella giornata inaugurale (ore 20.30) gli azzurri trovano sul loro cammino gli Stati Uniti, squadra in crescita e capace di mettere in soggezione qualsiasi avversaria. Nella fase intercontinentale il sestetto di John Speraw ha vinto il suo girone davanti alla Russia, eliminando la Serbia, che insieme alla Polonia è la grande esclusa di questa attesa Final Six.
Le giornate del Mandela Forum si apriranno con il confronto tra l'Iran, che non deve essere piàù considerata una sorpresa e la Russia detentrice del trofeo vinto dodici mesi or sono in Argentina a Mar del Plata.