Julio Velasco a Reggio Emilia incanta il Teatro Valli

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Ieri sera, in un Teatro Municipale “Romolo Valli” al completo, tanti applausi, risate e sorrisi da parte dei tantissimi giovani presenti per assistere all’incontro con Julio Velasco, intervistato da Iacopo Volpi. 

Un grandissimo successo, nato dalla volontà della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Reggio Emilia, dalla Fondazione Teatri di Reggio Emilia e della Federazione Italiana Pallavolo, di collaborare in modo sinergico e proattivo, con particolare attenzione al mondo dei giovani, per sottolineare che cultura, arte e sport sono mondi vicini e complementari. Un sistema vincente, come hanno spiegato nei propri interventi in apertura della serata Paolo Cantù, Direttore della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, Coordinatore delle Politiche Sportive della Regione Emilia-Romagna e Stefania Bondavalli, Assessora allo Sport del Comune di Reggio Emilia. 

La serata è entrata nel vivo con una bellissima chiacchierata con il CT della Nazionale campione olimpica e del mondo, che parlando si è davvero rivolto ai giovani presenti, evidenziando la differenza che esiste – quando si parla di loro - tra criticare un errore o un atteggiamento sbagliato e giudicare, atteggiamento, quest’ultimo, che implica l’impossibilità a creare una comunicazione, sia in un campo da gioco sia nella vita. “Noi adulti pensiamo sempre che i nostri tempi erano migliori, ma non è così: lo erano solo perché in quel momento noi eravamo giovani. Ogni generazione ha le sue caratteristiche e deve vivere il suo tempo e chi è adulto deve mettersi in gioco senza remore, presentandosi in modo autentico per risultare credibile.”

Velasco, ripercorrendo la sua carriera, ha raccontato il motivo che lo ha spinto a tornare sul campo: ha ricordato che, nonostante tutte le esperienze accumulate, rimane un allenatore e le esperienze lontane dal campo gli sono servite per esserne ancora più consapevole. Il CT ha ricordato come sia stato importante lavorare in Federazione come Direttore Tecnico del settore giovanile maschile, incarico che ha preceduto la chiamata della Nazionale Femminile, con la quale, come sappiamo, in due anni ha vinto tutto ciò si poteva vincere. 

Il tecnico campione olimpico ha spiegato ai presenti “Quanto sia difficile gestire la dimensione dell’essere – personaggio -, che vive una vita propria indipendente da quella della persona reale e di come sia complessa la loro coesistenza”.

Ha anche raccontato quanto per un allenatore sia importante trasmettere calma a chi è in campo, lasciando “invisibili” – come avviene per un attore comico quando entra in scena - dubbi, ansie e incertezze.

La serata si è conclusa con un momento emotivamente coinvolgente in memoria di Giuseppe Brusi, indimenticato dirigente di volley ricordato in sala con la consegna a Velasco del Premio Allenatore dell’anno, riconoscimento consegnato al CT dalla famiglia Brusi, presente in sala con la moglie Rina e la figlia Barbara.
 

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VELASCO TEATRO VALLI