Pallavolo Comunicato Federale del 28 settembre 2025_3

PALLAVOLO COMUNICATO FEDERALE DEL 28 settembre 2025   a cura dell’ufficio stampa Fipav

 

Campionati del Mondo Maschili: anche gli azzurri ricevuti dal presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato la nazionale maschile di pallavolo al Quirinale per mercoledì 8 ottobre alle ore 16. I ragazzi di De Giorgi si uniscono così alle ragazze di Velasco, già precedentemente invitate dopo la vittoria ai Mondiali in Thailandia lo scorso 7 settembre.  “Complimenti e felicitazioni per la meritata vittoria. Dopo aver visto la semifinale con la Polonia ero ottimista sul successo finale. Vi aspetto al Quirinale per ringraziarvi”. Il Quirinale si è messo in contatto col Presidente del CONI Luciano Buonfiglio per far pervenire alla federazione, alla squadra e allo staff i rallegramenti del Capo dello Stato.

 


Campionati del Mondo Maschili: le voci dei protagonisti dopo il trionfo iridato

Giuseppe Manfredi: Questa è una giornata che entra di diritto nella leggenda dello sport italiano e della pallavolo mondiale. Dopo l’impresa della nostra Nazionale femminile, la vittoria del Campionato Mondiale maschile completa una storica doppietta: per la prima volta nella storia, l’Italia del volley conquista nello stesso anno entrambi i titoli iridati. I miei complimenti più sentiti vanno a questi straordinari ragazzi, al ct De Giorgi e a tutto lo staff. Insieme hanno saputo affrontare ogni sfida con carattere, talento e spirito di sacrificio. Hanno dimostrato che il lavoro quotidiano, la passione e l'attaccamento alla maglia azzurra possono portare a risultati che sembravano irraggiungibili. Voglio ricordare che questa vittoria è il frutto di un movimento che abbraccia tutto il nostro Paese: dalle società di base, ai club di vertice, ai dirigenti, dai tecnici ai volontari che ogni giorno fanno crescere la pallavolo italiana. Lo straordinario risultato di oggi è la conferma che la programmazione, la dedizione e il lavoro di un intero sistema possono trasformare i sogni in realtà. Il trionfo Mondiale di oggi, a tre anni dal titolo iridato in Polonia, dimostra ancora una volta quanto sia speciale e unico questo gruppo. È ormai fuor di dubbio che questa squadra stia segnando un’epoca nella storia della pallavolo e dello sport italiano.”

Ferdinando De Giorgi: "Mi sono stancato, come no? Ma stancarsi di vincere… come si fa a stancarsi? Dietro questa vittoria c’è tantissimo lavoro, non solo mio, ma di tutte le persone che quest’anno hanno vissuto una lunga estate. Ci sono state molte cose su cui abbiamo dovuto lavorare e migliorare. Lo staff ha fatto un lavoro enorme per recuperare giocatori importanti come Russo, Gargiulo con la caviglia, e poi l’infortunio di Daniele. Sono successe tante cose che solo un gruppo davvero speciale poteva assorbire e trasformare in energia positiva, come poi è successo in questo Mondiale. 

Sono orgogliosissimo e felice, soprattutto per la Federazione, che ora entra nella leggenda: non solo nella storia, ma nella leggenda.  

Essere in compagnia di Julio anche in questo traguardo mi rende davvero felice. Sono orgoglioso del lavoro che stiamo facendo, perché è fondamentale per tutto il nostro movimento. Le nazionali portano visibilità grazie ai risultati, e non è solo questione di vincere, anche se ovviamente la vittoria aiuta. È il come si vince: il modo in cui i ragazzi (e le ragazze) hanno giocato e lottato. Trasmettere emozioni è, secondo me, la medaglia più importante da vincere. Il nostro obiettivo, così come la sfida per tutte le squadre e per ogni sportivo, è rimanere nell’eccellenza. Questo significa giocare sempre per le medaglie, in ogni competizione. Credo che siamo sulla buona strada, perché ormai ci presentiamo spesso e volentieri per giocarci le medaglie."

SIMONE GIANNELLI: "Tre anni dopo, ancora un oro mondiale, penso che abbiamo davvero scritto la storia del nostro Paese, considerando che in questo momento siamo campioni del mondo sia nella maschile che nella femminile. Questo mi rende ancora più orgoglioso, anche perché ho visto le imprese delle ragazze e mi hanno dato ancora più forza. Sono davvero felice, anche noi siamo riusciti a fare la nostra parte, a portare in campo la nostra energia, il nostro talento, sia le cose belle che quelle meno belle, e siamo riusciti a gestirle. Vincere due Mondiali di fila è qualcosa che, da piccolo, non avrei mai nemmeno immaginato potesse succedere a me. 

Sono profondamente grato per questa opportunità, per me e per tutta la mia squadra, e sono grato anche per la salute, che spesso diamo per scontata, ma che non è mai garantita. Un grazie enorme a tutti quelli che ci hanno sostenuto, anche a chi non l’ha fatto dopo le sconfitte. Sto imparando che ognuno ha il suo punto di vista, ed è importante restare nella domanda, non solo nella risposta. Lo sport è di tutti: ognuno ha diritto alla propria opinione. Noi, però sappiamo chi siamo e cosa abbiamo fatto. 

Siamo contenti di aver dimostrato prima di tutto a noi stessi quello che sappiamo fare. Siamo contenti di mantenere alto lo spirito, di voler continuare a migliorarci e di non guardare troppo indietro a ciò che è stato. Vogliamo fare bene per il nostro Paese, per la nostra nazione, per il nostro movimento. Sappiamo quanto sia grande e quanto, sotto di noi, ci siano tanti ragazzi che sognano di arrivare dove siamo noi oggi. Ogni anno qualcuno si aggiunge. Quando giocavo la finale olimpica, alcuni dei ragazzi che oggi sono con noi avevano solo pochi anni. Per me è un onore giocare con loro. Anche se ho solo 29 anni, sono ancora giovane, ma stare in campo con ragazzi ancora più giovani, pieni di entusiasmo, mi dà una spinta in più. Questo mi trasmette, energia, motivazione, sei costretto a dare sempre qualcosa in più. Sono davvero contento che abbiamo vissuto tutto questo insieme, in questo modo."

MATTIA BOTTOLO: "Sono emozioni incredibili, di ogni tipo. E sono diverse rispetto alla prima volta, perché confermarsi è ancora più difficile che compiere la prima impresa. 

Ma ce l’abbiamo fatta, ed è qualcosa di speciale. Ho dato il mio contributo, come tutti i miei compagni. In particolare con quella serie di ace che mi ha davvero caricato. Il pubblico mi ha spinto tantissimo, mi ha aiutato. Conosco il mio valore, sapevo di poter tirare fuori una prestazione del genere, la squadra aveva bisogno di qualcosa in più. 

Nel quarto set ho deciso di iniziare a rischiare di più. Ho pensato "Ora provo", e i rischi hanno dato ottimi risultati. In questo Mondiale la difficoltà più grande è stato avere la consapevolezza che si può perdere contro chiunque e non si deve mai abbassare la guardia, questo Mondiale lo ha dimostrato. Per questo è fondamentale avere la pazienza di affrontare tutto una partita alla volta. Se ti concentri troppo su chi potresti affrontare in futuro, perdi di vista il presente e le partite davanti a te. 

Già il 2024 era stato un anno speciale per me, ma il 2025 lo è ancora di più. Il mio approccio è sempre quello dello sportivo, affrontare tutto giorno dopo giorno, partita dopo partita. Adesso voglio concentrarmi sul presente e godermi questo Mondiale, poi si tornerà in palestra per continuare a lavorare."

ALESSANDRO MICHIELETTO: “È clamoroso quello che abbiamo fatto oggi. Stiamo rivivendo le emozioni di tre anni fa, forse ancora più forti, perché confermarsi è sempre difficilissimo. Abbiamo giocato un buon torneo ed è vero che non siamo partiti benissimo all’inizio, ma poi siamo stati in crescendo. Ci siamo sempre aiutati e questa capacità ce l’hanno solo i grandi gruppi. Questo mondiale ha davvero un sapore speciale, perché è la conferma che questa squadra ogni anno c’è e arriva sempre tra le prime quattro. Questa estate, in particolare, ci siamo tolti grandi soddisfazioni con due belle medaglie portate a casa. Oggi le battute di Romanò e Bottolo sono state determinanti: forse senza quei loro servizi saremmo ancora lì a giocare (ride, ndr). Questo forse è il nostro segreto, ci completiamo a vicenda, sappiamo stare insieme, siamo una macchina perfetta. Dagli ottavi in poi abbiamo alzato il livello in maniera esponenziale e penso davvero che siamo la squadra più forte al Mondo. La dedica di questo mondiale è sicuramente per Daniele Lavia, lui voleva e doveva esserci e so quanto è dispiaciuto. Oggi, al termine della riunione tecnica prima della partita, ci ha videochiamato. In quella telefonata vi dico che ha retto le lacrime a fatica. Quel suo messaggio ci ha dato una carica incredibile e non vedo l’ora di abbracciarlo.”

YURI ROMANÒ: "È incredibile, davvero incredibile quello che abbiamo fatto. Riuscirci di nuovo, in un Mondiale così difficile, è qualcosa di straordinario. Abbiamo visto come tante grandi squadre sono uscite presto, mentre noi abbiamo vinto da grande gruppo, mettendo in campo qualità, testa e cuore. È stata davvero una grande impresa. 

Ho dato il mio contributo anche con una bella serie di ace, mi era mai capitato così? Forse no, non tutti di seguito. Mi sentivo bene e, per fortuna, in quel momento non ho pensato troppo, ho solo battuto. Quella serie ci ha aiutato a vincere il secondo set e a indirizzare un po’ la partita. Loro poi sono tornati bene nel terzo set, ma nel quarto siamo partiti subito con la testa giusta: abbiamo spinto forte e per i nostri avversari non c’è stato nulla da fare. 

Il segreto di questa squadra? Lo diciamo da anni e l’abbiamo dimostrato ancora una volta: è il gruppo. Nonostante tutte le difficoltà nella preparazione, gli infortuni, in particolare quello grave di Daniele, siamo rimasti uniti durante tutto il Mondiale. Ci abbiamo creduto fino in fondo e alla fine siamo arrivati a questo meraviglioso oro."

SIMONE ANZANI: “Ripetersi non è mai facile, soprattutto quando non te lo aspetti. Come nel 2022, abbiamo rincorso tutta l’estate con una squadra, la Polonia, che ci ha sempre messo sotto e ci ha bastonato in finale di VNL. Poi però abbiamo lavorato a testa bassa e abbiamo raggiunto questo obiettivo oggi, in finale contro la Bulgaria, che è incredibile. All’inizio, nella fase a gironi, abbiamo giocato abbastanza male e poi abbiamo improvvisamente cambiato marcia. Questa è l’unicità di questa squadra: abbiamo trovato insieme quell’energia, quell’amalgama e quella serenità che ci ha poi permesso nelle altre partite di giocare una pallavolo speciale. Questa vittoria la dedico soprattutto alla mia famiglia: a mia moglie, alle mie bambine, ai miei genitori, a mia sorella, ai miei zii e agli amici che in questi due anni mi sono stati sempre vicino. Mi hanno supportato e sopportato, perché non è stato semplice e devo dirgli grazie. Grazie perché, forse, senza di loro non avrei avuto la forza di reagire che poi mi ha portato ad essere qui oggi.”